Termina a Padova l'avventura in serie A per l'Estense Putinati

Finisce a Padova dunque, senza sorprese, l'avventura in serie A per la squadra dell'Estense Putinati.

E si chiude così anche un ciclo importante, accompagnato da tantissime emozioni e momenti di felicità entrati ormai nella nostra memoria e nella storia del nostro club.

A partire da quella recente promozione in A2 nel 2012 conquistata da una squadra ancora assai giovane ed inesperta ma che, l'anno successivo, sbalordì tutti conquistando il primo posto con una cavalcata in solitaria, senza avversari fin dalla prima prova, arrivando alla finale di Fabriano come ad una grande festa seguita da centinaia di sostenitori.

Poi un triennio di permanenza nell'élite della ritmica italiana, in serie A1 a giocarsela con le migliori; tre anni di massimo impegno, di gioie e dolori, di assoluta dedizione alla causa, agli allenamenti, alla società.

Un periodo nel quale, nel frattempo, alcune cose stavano già cambiando: nel 2014 Alessia Maurelli, team leader, colonna portante della squadra estense, lascia Ferrara per approdare alla Squadra Nazionale di Emanuela Maccarani; stessa (buona) sorte anche per l'altra stellina estense Martina Santandrea che raggiungerà la sua compagna all'Accademia di Desio all'inizio della scorsa stagione; altre dinamiche e scelte diverse coinvolgono intanto altre grandi atlete come Martina Galli e Veronica Minezzi che, a distanza di un anno l'una dall'altra, decidono di chiudere un bel capitolo della loro storia sportiva e di ritirarsi dall'attività agonistica.

Fino ad arrivare ai giorni nostri, all'inizio di questa nuova stagione agonistica: il nuovo esordio in A2, senza ginnaste senior, senza più nessuna delle ginnaste che avevano fatto grande la società dell'Estense Putinati; una nuova squadra, nuovamente giovane, linfa vitale e un nuovo ciclo, dunque, da cominciare.

Una bella sfida, in definitiva, un'impresa affascinante e al tempo stesso spaventevole.

E le giovani ginnaste estensi Maria Rosa Trincossi, Rachele Boldrini, Annalisa Elmi, Anais Carmen Bardaro e Sara Capra, ci hanno messo tutto il loro impegno per ribaltare un pronostico che, fin dal principio, le vedeva sfavorite; di più, potremmo dire, ci hanno messo tutto il cuore ma alla fine non è bastato, E non è bastato nemmeno l'aiuto in pedana della guest star Elizaveta Lugovskikha, la stellina russa ingaggiata in extremis a fine estate dalla coach Livia Ghetti.

Ma tant'è, questo è lo sport.

Tuttavia, come sempre accade, le sconfitte sono il frutto di tanti fattori ed anche questa retrocessione non fa eccezione.

Potremmo stare a discuterne a lungo ma, in definitiva, questo non cambierebbe l'ordine delle cose: si deve ripartire da capo, da queste ginnaste, dalle altre atlete emergenti che fino ad ora non sono state schierate, e da chiunque avrà forza e coraggio per rimettersi in gioco. L’occasione per ripartire ci sarà data dal Campionato di Serie B, che nel 2018 dovrebbe sostituire la B Nazionale, un campionato altrettanto impegnativo reso ancor più complicato da tutta una serie di norme tecniche transitorie; se esaminiamo per intero le Norme Tecniche 2018 si può infatti dedurre che i cambiamenti di nome e di struttura - Serie A a 20 squadre, serie B1 che diventa serie C, e così via - siano solo una fase transitoria, e che, in generale, tutto il Campionato 2018 per Società sembra una struttura transitoria, in vista di altre modifiche nel 2019. Insomma, tutta una serie infinita di innumerevoli complicazioni come se, di grazia, non fossero già sufficienti per le nostre ginnaste le avversità di quando si scende in pedana.

Per questi cinque anni di serie A, un ringraziamento a:

Livia Ghetti, Sara Mosca, Silvia Vezzali, Silvia Mosca, Alice Pulga, Francesca Marescotti, Alessia Maurelli, Veronica Minezzi, Giulia Rolfini, Neta Rivkin, Martina Santandrea, Martina Galli, Anna Basta, Maria Rosa Trincossi, Alessandra Tafuro, Ilaria Giovanelli, Manuela Ansaloni, Ekaterina Selezneva, Rachele Boldrini, Annalisa Elmi, Anais Carmen Bardaro, Sara Capra, Ester Podiani, Sofia Atkociunas, Elisa Maldini, Maddalena Vitali, Elizaveta Lugovskikh.